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Un incontro con le scuole del Lazio per rompere il silenzio su pedofilia e pedopornografia, in sala testimonianze crude che hanno ammutolito la stanza.

Si e’ svolto oggi nella sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio, il convegno contro la pedofilia e la pedopornografia: Giù le mani dall’innocenza. L’obiettivo era uno: rompere il silenzio che regna intorno questa piaga sociale.
L’appuntamento è stato organizzato dal consigliere Chiara Colosimo in collaborazione con il garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione, Jacopo Marzetti, e con l’aiuto di Fabrizio Cicchini, Presidente dell’Associazione Chiara e Francesco Onlus.

L’incontro ha visto la partecipazione del Liceo scientifico classico Democrito di Roma e dell’Istituto d’istruzione superiore Largo Brodolini di Pomezia. Ed è stato inoltre accompagnato dalla testimonianza di Barbara Micalizzi, mamma di un bimbo abusato a scuola, dall’intervento della professoressa Mariapia Villa, dirigente del U.O.C. pediatria Sant’Andrea e dall’apporto della dottoressa Vera Cuzzocrea, psicologa giuridica e psicoterapeuta.

Hanno preso infine la parola l’avvocato Eugenio Pini, presidente dell’Associazione legalita’ e sicurezza e docente di Scienze delle investigazioni e Francesco Figliomeni, consigliere comunale e responsabile delle politiche sociali di Fratelli d’Italia

Durante l’incontro sono emerse testimonianze crude che hanno ammutolito ed emozionato l’intera sala che è rimasta in “religioso silenzio” fino alla conclusione del convegno.

Il primo intervento della giornata e’ stato del garante per l’infanzia Jacopo Marzetti che ha sottolineato:
“La necessita’ e’ di moltiplicare il più’ possibile le forme e i momenti di comunicazione su pedofilia e pedo-pornografia, affinché genitori e ragazzi acquisiscano le competenze per prevenire violenze e molestie e per individuare referenti che diano sostegno psicologico e legale alle vittime di abusi. Sia nella attività di prevenzione che per una prima segnalazione, e’ fondamentale la disponibilità’ all’ascolto della famiglia, ma e’ molto importante che ci siano nelle scuole sportelli di orientamento con psicologi. Genitori e insegnanti devono fare squadra per allontanare questa terribile minaccia e per far emergere eventuali violenze subite”. Rivolgendosi ai tanti ragazzi presenti, Marzetti li ha messi in guardia sulle insidie di Internet: “Il web non va demonizzato certo, ma dovete imparare a farne uso corretto. Gli adulti possono avere difficoltà’ a comprendere il mondo dei Social, parlatene con loro, aiutatevi tra voi, difendete chi e’ vittima di bullismo, fate attenzione ai compagni più’ sensibili, rispettateli e sappiate riconoscere in quella apparente debolezza, i segni di una condizione di sofferenza psicofisica. La rete e’ un facilitatore del bullismo, appena percepite il pericolo, per voi o per un compagno, chiedete aiuto, fatevi sentire”.

Presente al convegno anche Francesco Figliomeni, consigliere comunale di Roma e responsabile Politiche Sociali di Fratelli d’Italia, promotore di una mozione in Assemblea Capitolina per la creazione di una rete tra istituzioni comunali e regionali che favorisca un’azione coordinata ed incisiva per riuscire ad intervenire preventivamente, ma anche per supportare vittime e famiglie, una struttura che riceva finanziamenti e risorse umane tali da costituire unita’ operative per facilitare la denuncia degli abusi e l’aggiornamento dei dati su questo tipo di reato.
Purtroppo, ha sottolineato Figliomeni: “In Italia si registra la tendenza delle famiglie a non denunciare, perché’ la maggior parte delle molestie e violenze, avvengono tra le mura domestiche”.

I ragazzi hanno avuto la possibilità di ascoltare anche un punto di vista giuridico, grazie al contributo dell’avvocato Eugenio Pini (presidente Associazione legalità’ e sicurezza, penalista e docente di scienze investigative).I ragazzi non sanno che alcuni comportamenti sconfinano nel reato, qualsiasi contatto corporeo anche estemporaneo tra soggetto attivo e passivo, e’ considerato reato. Dal 1996 la violenza sessuale di minori contro minori e’ considerata un reato contro la persona e non più’ contro la libertà’ sessuale dell’individuo. Anche i minorenni possono incorrere nel reato di pedofilia se per esempio la vittima ha meno di 13 anni e chi abusa meno di 18. In termini giuridici molto e’ stato fatto, ma c’e’ ancora da lavorare, basti pensare che il reato di cyberbullismo e’ stato normato, ma non il bullismo che ancora oggi resta un termine giuridicamente vuoto”.

In rappresentanza dell’Ordine degli Psicologi ha partecipato la dottoressa Vera Cuzzocrea (psicologa giuridica, psicoterapeuta), che riallacciandosi all’intervento della avvocato Pini ha sottolineato. “L’importanza di insegnare ai ragazzi quand’è’ che lo scherzo diventa danno fisico e morale.
Bisogna far capire ai più’ giovani che devono sempre valutare il livello di reciprocità’ nel relazionarsi tra loro. Ma per queste e altre attività formative serve personale specializzato e si devono per aggiornare docenti e operatori sanitari, fornire alla Scuola e alle famiglie gli strumenti per proteggere i ragazzi. In questa direzione e’ andata la Regione Lazio che ha accolto la proposta dell’Ordine degli Psicologi e della Procura Nazionale, di istituire un fondo per sostenere su tutto il territorio del Lazio, progetti di sostegno per le vittime di abusi sessuali, programmi di prevenzione mirati ad intercettare segnali d’allarme di qualsiasi tipo, da attuare attraverso la costituzione di una rete delle istituzioni“.

Il convegno si è concluso con il saluto del consigliere Chiara Colosimo:

“Un ringraziamento particolare voglio farlo a tutte le insegnanti e gli insegnanti che hanno portato i ragazzi all’interno dell’Istituzione regionale a parlare di un tema cosi’ delicato e scottante come questo. Sono stata molto felice di vedere assessori di tutta la provincia partecipare, a dimostrazione che c’e’ una prima fila di buona politica e buona amministrazione pronta a combattere per difendere l’innocenza”.

Qui gli interventi della giornata