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Quello che non si capisce, quando si tratta il tema dello spettro autistico, è che è come un po’ quando siamo stati tutti chiusi in lockdown. Abbiamo dovuto imparare un nuovo modo di entrare in relazione. Quando ci si relaziona con le persone nello spettro autistico, bisogna imparare un nuovo modo di farlo. Non è impossibile, ma la nostra sanità pubblica, nella maggior parte dei casi, tranne delle eccezioni, come quella della Regione Lazio, è completamente mancante di quello che riguarda queste figure, che sono i terapisti.

Queste figure sono il modo migliore per entrare in relazione con queste persone. La stessa cosa si può dire delle nostre scuole, dove queste figure, o comunque gli insegnanti di sostegno, non sono formati sullo spettro autistico. Quindi, dato che questo è un tema che riguarda un nascituro ogni 77 in Italia, è urgente metterlo tra le priorità delle azioni da fare.

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